Quando gli ebrei si recano al cimitero per ricordare un loro caro vige l’usanza di deporre piccoli sassolini sulla tomba, invece (o assieme) dei fiori, tipici del mondo cristiano. Questa antichissima tradizione rievoca l’usanza di molti popoli di segnare un luogo di ierofania (miracolosa presenza o rivelazione di un elemento sacro o divino) con una stele di pietre. Celebre è il passo biblico il cui Giacobbe fece il famoso sogno delle scale alla cui cima incontrò il Signore e per marcare quel posto vi pose una pietra: “Giacobbe, uscito da Beer-Scheva, andava in Charan. Essendo tramontato il sole, pernottò in un luogo dove era giunto per caso; prese delle pietre di quel luogo, le mise sotto la testa e là si coricò. Fece un sogno: vedeva una scala posata in terra, la cui cima arriva al cielo e per essa degli angeli di Dio salivano e scendevano. Il Signore stava in cima ad essa e diceva: «Io sono il Signore Dio di Abramo tuo padre, e Dio di Isacco; la terra sulla quale stai coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente, a oriente, a settentrione e a mezzogiorno e in te e nella tua discendenza si benediranno tutte le nazioni della terra. Io sono con te, ti proteggerò dovunque andrai e ti farò tornare in questo paese; non ti abbandonerò ma adempirò a quel che ti ho detto». Destatosi dal sonno Giacobbe disse: «In questo luogo c’è proprio il Signore, e io non lo sapevo». Preso da un senso di venerazione disse: «Quanto è venerando questo luogo. Indubbiamente è la casa del Signore, è la porta del celo». Alzatosi di buon mattino, Giacobbe prese la pietra che si era messo sotto la testa, la pose come monumento e ci versò sopra dell’olio. Diede a quel luogo il nome di Beth- El” (Genesi 28: 10-19)           

Le pietre hanno così assunto lo scopo di marcare un luogo sacro e le tombe per gli ebrei sono luoghi sacri. Sembrerebbe che già in epoca molto antica gli ebrei, pastori nomadi che passavano gran parte del loro tempo nelle zone aride del deserto, per segnare e ritrovare i luoghi dove erano sepolti i loro cari spesso erigevano dei tumuli di pietre.  Questa usanza si è tramandata di generazione in generazione, anche quando gli ebrei abbandonarono il deserto. Così sulle tombe dei cimiteri gli ebrei depongono piccoli sassolini al posto o accanto ai fiori per ricordare i loro cari e le loro origini. Questo è particolarmente vero nei giorni degli anniversari della morte e alla vigilia di Rosh ha-shana (capodanno ebraico) e Kippur(giorno dell’espiazione)