Rav Alfonso Arbib
Rabbino Capo
Comunità Ebraica di Milano
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Un midràsh racconta che un padre e un figlio stavano camminando per strada per arrivare in una città. Il figlio chiede al padre: “Quando arriviamo?” Il padre risponde: “Quando vedrai un cimitero sarà il segno che saremo arrivati in città.”

In questo racconto il cimitero rappresenta la città e la civiltà. Occuparsi dei morti, seppellire i propri morti, dare onore alle persone scomparse è un elemento essenziale di ogni cultura e di ogni civiltà.
Nella tradizione ebraica il kevòd hamèt, l’onore da attribuire alla persone scomparse, è un elemento essenziale. Sul punto di morte, Ya’akòv chiede al figlio di seppellirlo nella tomba dei suoi padri, la grotta di Machpelà e gli dice: Farai con me chèsed ve-emèt, amore e verità. I Maestri interpretano questa espressione come atto di vero amore, sottolineando che l’atto di vero amore è nei confronti di una persona scomparsa. 
Si tratta infatti di un amore disinteressato: dalla persona scomparsa non possiamo attenderci alcuna ricompensa,  neanche un grazie. Ma questa capacità di far del bene senza attendersi ricompensa è un elemento fondamentale di un’organizzazione sociale sana e corretta. Qualunque società umana dovrebbe basarsi sulla solidarietà verso i più deboli. L’atto di amore disinteressato tiene in piedi la società e tiene in piedi il mondo intero.
I chakhamìm dicono che il mondo è costruito sul chèsed: il cimitero, la sepoltura e gli onori verso le persone scomparse rappresentano tutto questo.
La tradizione ebraica dà anche una grande importanza al momento del lutto. C’è un verso del Kohèlet che dice che è meglio andare in una casa di lutto che a un banchetto. È un verso problematico, normalmente la tradizione ebraica esalta i momenti di gioia e rifugge la tristezza. Il Kohelet però ci vuole comunicare un messaggio importante. Il momento di lutto è estremamente importante per due motivi fondamentali.
1. Ci permette di renderci conto e di riflettere su una perdita, la perdita di un essere umano “unico” perché ogni essere umano è unico, ogni essere umano ha una missione da compiere nel mondo che può compiere lui e solo lui. La riflessione sulla grandezza e l’unicità della persona scomparsa è un elemento essenziale di tutta la tradizione ebraica.
2. Il momento del lutto è un momento di riflessione in generale che tocca sicuramente i parenti della persona scomparsa ma che deve toccare tutti coloro che hanno in qualche modo a che fare con quel lutto. Si tratta di riflettere su quali siano gli elementi essenziali della nostra vita, su quale sia la nostra scala di priorità. Non sono molte le occasioni per farlo. Il lutto è un’occasione straordinaria per una riflessione profonda. 
Per tutti questi motivi il cimitero è un luogo importante, è un luogo che ci permette di pensare e di riflettere sulla nostra vita e sul senso della nostra esistenza.
Forse è per questo motivo che, tradizionalmente, il cimitero si chiama paradossalmente Bet Hachayim, casa della vita.
Shalom